La fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta si caratterizza quale periodo di trasformazione sociale, le mutue avevano da poco lasciato spazio al nuovo servizio sanitario nazionale, lo stato del benessere veniva avvertito ma ancora non vissuto.
Si avevano ora leggi importanti e calibrate per ogni bisogno del cittadino.
Ma le persone bisognose continuavano ad essere prive di essenziali servizi, di possibilità riabilitative, di accesso alla vita. Come tutte le grandi trasformazioni sociali si aveva bisogno di tempo per comprendere ed applicare. Ma si sentiva il disagio dell'attesa.
A dicembre 1981 si costituì l'Ass.Coop., che doveva caratterizzarsi nell'offrire servizi socio sanitari ed educativi ai cittadini più deboli attraverso l'opera di soci qualificati e motivati. Il collante doveva essere rappresentato dalla condivisione di valori: la centralità dell'uomo, il rispetto della sua dignità, il servizio all'ultimo quale realizzazione professionale, farsi carico dei bisogni dell'altro.
Prese così sostanza l'AssCoop - cooperativa di solidarietà sociale - e per AssCoop si intendeva l'abbreviazione di Assistenza e Cooperazione. La scelta di una cooperativa, quale strumento associativo, era maturata a seguito di approfondita analisi e confronti. La cooperazione veniva considerato l'unico strumento societario idoneo, perché racchiude in se una regolamentazione che sintetizza scelte valoriali condivise: la partecipazione democratica alle scelte, ogni socio ha valore indipendentemente dalla ricchezza o dal ruolo sociale, ogni testa un voto, l'assenza di finalità di lucro, la mutualità.
L'AssCoop rapidamente si qualifica come riferimento organizzativo e gestionale in seno alla Confcooperative e molti enti pubblici si avvalgono dei suoi servizi sia direttamente che tramite gara. Di seguito si riportano tabelle riepilogative utili a visualizzare lo sviluppo dell'AssCoop nei primi dieci anni.
Fatturato (trasformato in Euro)
Media soci lavoratori
dal 1992 al 1998 - con completa adesione - anche statutaria - alla Legge 381/91 sulle copperative sociali, si interrompono rapporti convenzionali perservizi non di tipo socio sanitario ed educativo e si avvia una profonda riflessione in seno al Consiglio di Amministrazione e poi con tutti i soci, in merito allo sviluppo dell'AssCoop. Si decide così di intraprendere un persorso di promozione di propri servizi al fine di uscire, con la necessaria gradualità, dalla precarietà lavorativa determinata dalle gare d'appalto. Si assiste in questo periodo ad un ridimensionamento dell'attività, ma la crescita continua con un ulteriore rimodellamento dell'organizzazione. Dal 1999 ad oggi - l'evoluzione normativa nazionale e regionale ha regolamentato il mercato delle gare di appalto, ma ha anche ridotto la possibilità di promuovere prorpi servizi, questa situazione unita all'aumentata presenza nel territorio regionale di importanti cooperative di altre regioni, che minano lo stesso mantenimento dei servizi in gestione, hannod eterminato la scelta di individuare nuove strategie di sviluppo. Il modello organizzativo dell'AssCoop si trova così arimodularsi in funzione dei bisogni derivanti dalla crescita di attività, grazie anche al costante impegno del gruppo dirigente in cui membri ricoprono ruoli importanti nell'ambito politico sindacale di settore, partecipando attivamento in seno alla Confcooperativa nazionea, regionale e provinciale; a tavoli tecnici regionali e provinciali, ai tavoli di concetazione sindacali, ai comitati tecnici di Ambito ecc.
Di seguito si riporta lo sviluppo dell'AssCoop negli ultimi dieci anni: